Pianta sacra a Giove e Urano, porta con sé espansione, equilibrio, coraggio nel vivere attivamente e consapevolmente le potenzialità di cui si è inseriti nel rapporto con se stessi, nella capacità di governare e mettere a frutto le capacità che la vita ci pone operando con fiducia. nell’antica Roma la salvia era considerata pianta della salute, più esattamente dal termine “saluus”, che in latino vuol dire sano, integro, intero. La Salvia ci sana preservando l’integrità del nostro psico-soma, la sua interezza. Agisce sull’ipotalamo, il centro che ne tiene insieme le parti le coordina le attiva, in particolare l’ipofisi, la ghiandola che traduce il mantenimento di quella integrità in ordini endocrini. L’ipofisi è un po’ il direttore d’orchestra della nostra musica psicofisica, colei che ne decide, attraverso il controllo sulla produzione ormonale delle altre ghiandole endocrine, il ritmo, l’intensità e i toni.

Si narra che durante la fuga verso l’Egitto la Sacra Famiglia cercasse un riparo per sfuggire all’inseguimento degli spietati gendarmi di Erode. Nessuno era disposto a rischiare la propria vita ospitando nella propria casa i fuggiaschi e così, ormai raggiunti dai soldati, la Vergine Maria si rivolse alla salvia in fiore e questa dischiuse immediatamente le foglie, accogliendo nel suo grembo il Bambino Gesù e facendolo addormentare con i suoi effluvi. Giunsero i soldati ma, vedendo un vecchio insieme ad una donna, passarono oltre senza curarsene. Maria allora benedisse la Salvia dicendo; “tu sarai la pianta di tutti gli orti: i malati ti cercheranno per guarire, i sani per cucinare cibi o aromatizzare bevande.