Echinacea
Echinacea
L’echinacea appartiene alla famiglia delle Compositae o Asteraceae è una grande pianta erbacea perenne che può superare il metro e mezzo di altezza. Dotata di un rizoma cilindrico e di fusti leggermente rossastri, la pianta dell’echinacea ha foglie riunite in una rosetta basale, ovali o lanceolate e intere. Dalle foglie in primavera si sviluppa un fusto che porta grandi capolini formati da fiori tubulosi centrali scuri circondati da fiori ligulati rosa, di colore più o meno intenso in base alla varietà. L’echinacea è originaria dell’America del nord, Messico, Louisiana, Florida. In Italia viene coltivata sia a scopo medicinale sia per il suo valore ornamentale.
L’Echinacea, tanti sono i benefici di questa pianta, che con decotti e tisane, soprattutto nei mesi più freddi o sotto stress, ci aiuta a prevenire e a guarire dalle infezioni. Utile anche soprattutto nella prevenzione delle malattie stagionali e al comparire dei primi sintomi influenzali. Le proprietà dell’echinacea agiscono da stimolanti del nostro sistema immunitario, proteggendoci da virus e batteri e impedendo che si moltiplichino. Puoi aggiungere alla tisana d’echinacea altre erbe immunostimolanti e ricche di vitamine come rosa canina; sambuco; fettine di zenzero e succo di limone.
Sin dall’antichità le comunità di pellerossa nordamericani utilizzavano l’echinacea per le sue proprietà terapeutiche e curative, il suo utilizzo per scopi medici era così diffuso che veniva addirittura ritenuta, dagli indigeni americani, una pianta sacra. Dalle varie documentazioni, arrivate sino ai giorni nostri, emerge che ben 14 tribù di pellerossa utilizzavano l’echinacea, della qualità angustifolia, a scopi terapeutici.
Gli sciamani la utilizzavano, infatti, per la cura di tutti i tipi di ferite e per i morsi di insetti e di serpenti velenosi, facevano masticare le sue foglie e le sue radici a chi era stato morso, poi eliminavano il veleno dal corpo del malcapitato facendo delle piccole incisioni sulla pelle e, infine, applicavano una purea di foglie e radici di echinacea fresca sui tagli. In questo modo, secondo le loro tradizioni i sintomi dell’avvelenamento sparivano in 2 massimo 3 giorni. Ma le funzioni dell’echianacea, per gli indiani, non si limitavano solo alla cura in caso di morsi o punture velenose ed alla cicatrizzazione delle ferite, gli sciamani la utilizzavano anche per preparare dei collutori contro il mal di denti e degli infusi antinfluenzali.
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